La chiesa, a pianta basilicale con tre navate, esisteva già nel 1593, anche se alcune fonti la vorrebbero fondata nel 1606. La navata destra e la zona presbiterale confinavano con il palazzo Nigrelli, che ospiterà le monache benedettine di S. Maria del Soccorso dal 1568 fino alla soppressione postunitaria. La facciata a salienti, modificata nel 1823, è affiancata a sinistra dal campanile (realizzato a spese di Michele Rescifina nel 1676), e caratterizzata da tre portali con mostre in arenaria verosimilmente coevi alla fondazione (il principale intagliato ad elmi e spade, alludenti alla professione militare del santo) e decorazioni in stucco attribuite a Noè Marullo (fine XIX-inizi XX secolo). L’aula è scandita da due file di colonne composite e rispettivi archi lapidei, (dipinti in periodo barocco a motivi fitomorfi), riproposti nell’attuale configurazione dopo che nell’‘800 erano stati inglobati in pilastri neoclassici.
L’edificio, infatti, danneggiato dal sisma del 1967 e chiuso al culto nel 1973, è stato ricostruito, riaperto solo nel 1994 e completato nel 2004. È contenitore di importanti sculture lignee e dipinti: prima tra tutte la ‘vara’ dei Li Volsi (1610) con la relativa statua di Noè Marullo (1896?). (G. Travagliato)